TONNO NO, SGOMBRO SÃŒ…Scopriamo insieme il perchè!
Il tonno e lo sgombro sono fra i pesci più consumati e commercializzati in Italia e nel mondo. Queste tipologie di pesce possono essere mangiati freschi o sott’olio; il consumo fresco ovviamente offre al nostro organismo un’elevata quantità e qualità di sostanze nutritive, mentre il consumo sott’olio se da un lato comporta una riduzione dell’aspetto nutrizionale, dall’altro ha come vantaggio la praticità e l’immediatezza del consumo.
Se possiamo però scegliere tra queste due tipologie di pesce io vi consiglio di preferire sempre lo sgombro al tonno.
Scopriamo inseme perché:
Attuale è il tema della contaminazione da metilmercurio, ne avete mai sentito parlare?
Il metilmercurio è una sostanza che si forma in ambienti acquosi, all’interno dei quali è assorbito da alghe e plancton. I pesci predatori di grosse dimensioni, come il tonno, nutrendosi proprio di alghe e plancton accumulano nel loro organismo elevate concentrazioni di questa sostanza. Inoltre, ad ogni passaggio della catena alimentare la concentrazione nell’organismo cresce, per tale motivo i pesci in cima alla catena alimentare contengono concentrazioni di metilmercurio che possono essere un milione di volte maggiore rispetto alle concentrazioni che riscontriamo nell’acqua. Estremamente importante sono anche le dimensioni e l’età del pesce, infatti più grandi e vecchi sono i pesci, più metilmercurio possono aver assorbito nell’arco della vita.
Per i motivi appena descritti, possiamo quindi affermare che i pesci a cui dobbiamo stare più attenti sono i grossi predatori come il tonno, ma anche pesce spada e verdesca. I più sicuri, al contrario, sono i pesci di più piccola taglia tra cui salmone, orata, spigola, trota ma anche tonno.
Cerchiamo ora di capire quali sono gli effetti negativi che questa sostanza ha sul nostro organismo.
Il metilmercurio, una volta ingerito viene rapidamente assorbito dall’apparato gastrointestinale. Una volta assorbito, esso si complessa con la cisteina libera formando in questo modo un complesso chiamato metilmercurio-cisteina. Questo complesso viene riconosciuto da proteine addette al trasporto di amminoacidi come se fossa metionina, altro amminoacido essenziale. In questo modo quindi riesce ad essere trasportato in tutto il corpo causando due possibili forme di tossicità: cronica o acuta.
In caso di tossicità acuta gli effetti possono essere:
problemi all’apparato gastrointestinale;
broncopolmonite;
problemi neurologici;
In caso invece di tossicità cronica abbiamo:
debolezza muscolare;
problemi alla vista, all’udito e difficoltà nell’articolazione delle parole;
paralisi di mani e piedi;
stato di confusione generale.
Inoltre, vari studi hanno anche evidenziato che il metilmercurio riesce ad oltrepassare liberamente la barriera emato-encefalica e la placenta, per questo motivo può essere assorbito anche dal feto e causare problemi come: deficit di sviluppo, deficit della memoria e dell’attenzione.