LA PRIMAVERA A TAVOLA

Nell’emisfero boreale la stagione ha inizio attorno al 20 marzo, in corrispondenza dell’equinozio e termina il 21 giugno (in corrispondenza dell’inizio dell’estate).

Inizia la stagione del risveglio della natura, delle giornate più lunghe e del clima più mite.

L’etimologia della parola non è facile da ricostruire per via delle sue influenze molto antiche. Il suo significato è legato a qualcosa di splendente, all’inizio di un periodo caratterizzato dallo splendore della natura che si risveglia. Inoltre, il termine primavera è associato anche ad altri concetti metaforici: ad esempio la gioventù. Ma si può vivere una primavera a qualsiasi età o addirittura vivere una seconda primavera.

Insomma, qualsiasi sia l’etimologia del nome e il significato ad esso associato, primavera è sempre sinonimo di rinascita e di risveglio. 

Risveglio anche della natura che offre i suoi frutti. Con l’arrivo della bella stagione, infatti, i banchi dei mercati e dei supermercati sì riempiono di colori con frutta e verdura molto invitante. Consumare prodotti di stagione vuol dire ridurre in modo significativo l’impatto ambientale e aiutare a sviluppare un’agricoltura improntata sull’eco-sostenibilità. Mentre in inverno abbiamo la necessità di alimenti più calorici per contrastare le basse temperature, in primavera abbiamo bisogno di alimenti più leggeri ma ricchi di acqua e vitamine per depurarci e affrontare al meglio le giornate che sì allungano.

Ma quali sono gli alimenti di stagione? Vediamoli insieme.

FRUTTA DI MARZO: a marzo sono ancora disponibili mele, mandarini, pompelmi, arance e pere. Anche l’avocado è ancora disponibile insieme ai kiwi e alle banane (nonostante la loro provenienza non nazionale).

VERDURE DI MARZO: la primavera è il periodo in cui la natura offre il meglio di sé proponendoci un gran numero di verdure come asparagi, sedano rapa, zucchine, rucola e legumi come piselli e fave. Inoltre marzo è il periodo migliore per consumare spinaci, compaiono i primi ravanelli da mangiare in ricche insalate, broccoletti, cardi e funghi champignon.

PESCI DI MARZO: oltre a frutta e verdura è utile ricordare la stagionalità anche delle altre categorie alimentari. Ad esempio anche i pesci hanno le loro stagioni e alcuni andrebbero pescati solo in determinati periodi dell’anno. E’ fondamentale rispettare i tempi di pesca per evitare di consumare pesci ancora in fase riproduttiva e soprattutto sarebbe sempre preferibile scegliere prodotti locali, per ragioni etiche e soprattutto anche per ragioni ecologiche: evitare sprechi legati a lunghi spostamenti è la scelta migliore che possiamo fare per la nostra salute e per l’ambiente in cui viviamo. Ecco la lista dei pesci da consumare in primavera: acciughe, nasello, sogliola, rombo, triglia, sgombro, rana pescatrice, seppia, cefalo, cernia e scorfano.

UOVA E FORMAGGI IN PRIMAVERA: di certo le uova non sono il tipico alimento da consumare in primavera, ma in realtà le galline sono molto più produttive con la bella stagione, soprattutto se facciamo riferimento a galline allevate naturalmente e non a quelle provenienti da allevamenti intensivi. La produzione di uova, infatti, va di pari passo con il fotoperiodo (luce) e con il clima: sì ferma del tutto (o sì dovrebbe fermare) quando fa troppo caldo o troppo freddo.

Anche per quanto riguarda i formaggi è utile ricordare che le specie animali in primavera tornano a riprodursi e producono più latte. Inoltre anche l’erba di cui sì nutrono è di qualità migliore e ciò incide sul sapore dei prodotti che ne deriveranno.

Quindi se è vero che primavera è sinonimo di rinascita, facciamo in modo che lo sia per davvero: per noi, per la natura e per l’ambiente.