ALIMENTI RICCHI DI CALCIO: NON SOLO IL LATTE!

Il calcio è il minerale più abbondante nell’organismo umano ed è essenziale non solo per il benessere di ossa e denti, ma anche per la salute cardiovascolare, per la contrazione muscolare, per la secrezione di ormoni, per la dilatazione dei vasi sanguigni, per la trasmissione degli impulsi nervosi e per la regolazione della pressione sanguigna.

La fonte primaria, a differenza di quanto normalmente si pensa, non è il latte bensì l’acqua. Le acque ricche in calcio contengono più di 300 mg di calcio per litro, quindi basta leggere l’etichetta dell’acqua per sceglierne una ricca. Oltre all’acqua sono buone fonti di calcio latte, yogurt e derivati, ma attenzione ai formaggi stagionati: il sodio, infatti, aumenta la calciuria, cioè l’eliminazione del calcio attraverso le urine, così come la caffeina oltre i 400 mg di assunzione.

Quali sono le altre fonti?
Troviamo il calcio nei vegetali di colore verde scuro come gli spinaci, il cavolo nero, i broccoli, e poi nei fichi, nelle arance, nella rucola, nel pesce azzurro come sardine, sgombri e acciughe. Ancora buone fonti di calcio sono i legumi, in particolare i ceci, il tofu, le mandorle, i semi di sesamo, i molluschi. Ma ricordiamo sempre che il calcio va abbinato alla vitamina D, che ne permette l’assorbimento e la cui fonte principale è il sole.

Quali sono i sintomi di una carenza di calcio?
Crampi muscolari e problemi a livello circolatorio come pizzicore. Ma il sintomo è soprattutto clinico: sono osteopenia e osteoporosi.

Da non sottovalutarne l’assunzione soprattutto in determinate condizioni fisiologiche:

  • nell’infanzia: il calcio promuove la crescita e la formazione ossea nei neonati, nei bambini e negli adolescenti; 
  • in gravidanza: se l’assunzione di calcio con l’alimentazione non è sufficiente, il calcio necessario al feto viene prelevato dalle riserve della gravida;
  • in menopausa: le donne in fase menopausale dovrebbero attuare uno scrupoloso monitoraggio della calcemia in quanto la carenza di estrogeni condiziona in modo significativo il processo di rimodellamento osseo e, dato che gli estrogeni controllano anche l’assorbimento del calcio a livello intestinale, dopo la menopausa anche questo risulta ridotto, con conseguente maggiore utilizzo del calcio depositato a livello scheletrico per mantenere il livello di calcio nei limiti di norma.

E quali sono, al contrario, i rischi di un'eccessiva assunzione di calcio?
Il rischio più diffuso sono i calcoli renali, depositi di consistenza dura che si formano per precipitazione dei sali minerali contenuti nelle urine tra cui il calcio appunto.

Il calcio è in definitiva un elemento indispensabile, ma è importante non solo assicurarsi di assumerne abbastanza ma anche di non esagerare con l’assunzione: anche in eccesso può rappresentare un vero e proprio nemico della nostra salute.

ATTACCHI DI FAME: QUALI SONO I CIBI AMMAZZAFAME


Gli attacchi di fame possono presentarsi in qualsiasi momento e sono un mezzo per avvisarci che c’è qualcosa che non va.

Le cause possono essere sia di natura emotiva che di natura fisica.

Gli attacchi di fame sì presentano con dei crampi allo stomaco inviando al cervello lo stimolo di mangiare qualcosa il più delle volte non sano.

Questi impulsi, soprattutto se frequenti, possono essere un danno non solo per la linea ma anche per la salute.

Ovviamenti i danni sì possono limitare evitando il ‘junk food’ e prediligendo qualcosa di più sano.

L’ideale sarebbe scoprire la motivazione degli attacchi di fame, che, come accennavamo prima, possono essere dovuti anche a carenze nutrizionali dovute a diete troppo restrittive.

Una dieta squilibrata oppure uno stile di vita non sano, la mancanza di sonno, la prevalenza di carboidrati (soprattutto di zuccheri semplici) e troppi grassi stimolano la produzione di insulina. I picchi glicemici sì manifestano con l’assunzione di determinati alimenti, generando subito dopo un pasto, attacchi di fame in risposta al bisogno di ulteriori zuccheri.

Anche il sonno è fondamentale in quanto regola molti ormoni. Un sonno adeguato tiene sotto controllo il cortisolo, il famoso “ormone dello stress”,

e la grelina, un ormone che regola lo stimolo della fame, mentre aumenta la leptina che ha funzione anoressizzante e impedisce la comparsa di attacchi di fame fuori orario. 

La fame nervosa può essere scaturita anche dall’aspetto psicologico infatti si dice anche che lo stomaco sia il nostro secondo cervello. In condizioni di forte stress o in preda alle emozioni, il cibo è un modo per rifugiarsi e concedersi una coccola, diventa un mezzo per colmare momenti di stress, tristezza, frustrazione. Gli attacchi possono essere frequenti o una tantum e lasciano in seguito un forte senso di colpa.


Come poterli risolvere?

Laddove essi siano di natura fisica, bisogna cercare di equilibrare l’alimentazione scegliendo un piano alimentare adatto alle proprie esigenze senza carenze o eccessi di nessun macronutriente, magari rivolgersi ad un professionista potrebbe essere la strada giusta.

Se invece di natura psicologica ovviamente bisogna risolvere a monte il problema, delle volte potrebbe essere più complesso del previsto ed anche in questo caso sì consiglia sempre di rivolgersi a figure competenti come lo psicologo.


Quali sono gli alimenti consigliati in caso di attacchi di fame ?

  • Verdure crude come carote, cetrioli e finocchi: avendo un contenuto di acqua e fibra molto elevato danno un buon senso di sazietà.
  • Frutta secca: con essa bisogna prestare attenzione in quanto abbastanza calorica, ma se riusciamo a modularne l’assunzione è un ottimo alleato contro la fame nervosa.
  • Macedonia di frutta: qualche chicco di uva, oppure qualche fettina di mela o pera possono addobbare il nostro stomaco, inoltre contengono un bel po' d'acqua.
  • Acqua: sembra scontato ma è fondamentale! Delle volte la nostra fame può derivare anche da un corpo disidratato.

DIETA E CARBOIDRATI: QUALI SCEGLIERE E QUALI EVITARE

“Mangiare carboidrati, fa ingrassare!”

Quante volte abbiamo sentito pronunciare questa frase? Forse tante, troppe, e non c’è nulla di più sbagliato. 

Ebbene sì, contrariamente a quanto si possa pensare, i carboidrati vanno inseriti in una dieta sana ed equilibrata, nelle giuste proporzioni, anche quando si punta al dimagrimento. Occorre però fare le dovute precisazioni, non è corretto infatti demonizzare tutti i carboidrati in quanto tali.

Ma procediamo con ordine. 


Cosa sono i carboidrati? 

Sono la principale fonte di energia del nostro organismo. Agiscono in maniera positiva sulla salute dell’intestino, ci aiutano a migliorare le prestazioni sportive e a non consumare la massa muscolare. Dal punto di vista biochimico, vengono distinti in: 

-Carboidrati complessi, anche detti polisaccaridi, formati da molte molecole di zucchero (glucosio) legate tra loro. Questi vengono digeriti e scomposti in unità di glucosio in maniera progressiva e, quindi, aumentano la glicemia in modo prolungato nel tempo e con un minor picco. Tra i carboidrati complessi ricordiamo l’amido, presente in cereali (pane, pasta, riso, mais..), patate e legumi, e la fibra, presente in frutta, verdura e alimenti integrali. La fibra, a differenza dell’amido e di altri carboidrati, non è utilizzata a scopo energetico dall’organismo, ma nutre i batteri amici del nostro intestino facilitando il transito intestinale.

-Carboidrati semplici (o zuccheri), come i monosaccaridi e i disaccaridi, formati rispettivamente da una o due molecole di zucchero. Questi entrano nel flusso ematico più rapidamente, innalzano velocemente la glicemia e sono infatti definiti “ad alto indice glicemico”. Gli zuccheri sono presenti principalmente in frutta, latte e prodotti caseari, e alimenti con aggiunta di zuccheri (torte, biscotti, bevande dolcificate..).


Dal punto di vista nutrizionale, quali sono le indicazioni? 

Bisogna capire innanzitutto che non esistono carboidrati buoni o carboidrati cattivi, né carboidrati che fanno ingrassare o dimagrire. Ciascun macronutriente è essenziale per rifornire di energia il nostro organismo. E’ possibile però indirizzare verso un consumo responsabile e consapevole di questo macronutriente e dei cibi che ne sono ricchi.

Gli alimenti fonti di carboidrati da evitare, o quanto meno consumare in piccole quantità, sono: 

  • pasta, pane, farina, dolci e biscotti con farine semplici;
  • bevande alcoliche e non, compresi succhi di frutta zuccherati;
  • zucchero, sia bianco che integrale;
  • fruttosio, utilizzato come dolcificante.


Tra le fonti di carboidrati da preferire, ci sono:

  • pasta, riso e pane integrale;
  • farina integrale;
  • cereali in chicchi;
  • patate dolci;
  • frutta fresca;
  • legumi;
  • yogurt;
  • miele (senza esagerare).


Dunque, i carboidrati vanno introdotti nella nostra dieta quotidiana in modo equilibrato e nelle giuste dosi. Consumando inoltre, contemporaneamente carboidrati complessi e semplici, è possibile un rifornimento di energia costante e prolungato nel tempo. Si evitano così sbalzi nei livelli di zucchero nel sangue (glicemia).

DEPRESSIONE POST VACANZE. COME SUPERARE LA CRISI DA RIENTRO ANCHE A TAVOLA


Tristezza, nervosismo, ansia, insonnia: a tutti noi è capitato di provare questi sintomi o sensazioni al ritorno da una bella vacanza. Viene definita depressione post viaggio o come dicono gli inglesi “Post vacation blues” o “Travel hangover”, una grande tristezza che colpisce adulti e bambini al ritorno della pausa estiva.

Questa condizione psicologica può poi andare a sfociare in una vera e propria patologia e portare alla depressione. Ovviamente e per fortuna, la forma più diffusa è molto più leggera. Ciò accade perchè il cervello deve abituarsi nuovamente a sopportare il carico di stress e stanchezza derivante dagli impegni e dalle responsabilità quotidiane.


Per far sì che la sindrome del vacation blues non vada troppo ad interferire con il benessere psico-fisico possiamo aiutarci con l’alimentazione!

In che modo? Consumando i cosiddetti “mood food" ovvero una serie di cibi che stimolano gli ormoni regolatori dell’umore. Gli alimenti che danno maggiori benefici sono quelli ricchi in Omega3 e Omega6, vitamina B, C e D nonché acido folico, zinco e magnesio.

Nell’arco della giornata cerchiamo di consumare queste 5 categorie di alimenti:


1.Cereali e latticini a colazione. Buona regola è iniziare la giornata con una colazione nutriente, ciò non significa però esageratamente calorica e pesante. Sono ideali cereali integrali e latticini sotto forma di yogurt o di latte. 


2.A spuntino possiamo optare per frutta secca come noci fonte ottimale di Vitamina E.

3.Alle bibite gassate è meglio preferire gli agrumi, magari attraverso una bella spremuta o centrifuga. Questi ultimi, infatti, donano energia grazie all’elevato contenuto di Vitamina C.

4.Consumare del salmone, per fare una scorta di Omega3. Associandolo ad un frutto tropicale come l’avocado, quest'ultimo infatti aiuta a ridurre il colesterolo fornendo la quota lipidica necessaria al fabbisogno giornaliero permettendo di fare una scorta di grassi buoni.

Altri cibi da prediligere sono i seguenti:

  • Uva rossa: questo frutto di settembre, infatti, stimola la produzione di melatonina, l’ormone che regola il ciclo sonno-veglia.
  • Mele: tra le tante proprietà benefiche che caratterizzano questo frutto, c’è anche l’azione rilassante. La mela più calmante è la mela stayman, ricca di magnesio, zinco e acido tartarico.
  • Banane: grazie ai loro nutrienti favoriscono la produzione di serotonina la quale, insieme a potassio e magnesio, stabilizza l’umore, contribuendo a ritrovare energia e contrastando il nervosismo.
  • Mandorle: proteggono l’organismo da stanchezza fisica e mentale, grazie alle proprietà del magnesio di cui sono ricche.
  • Avena: è un riequilibrante del sistema nervoso, in quanto contiene fibre, carboidrati, proteine e vitamine. Aiuta l’organismo e l’umore fornendo una grande carica energetica.
  • Riso integrale. Ricco di triptofano, un amminoacido essenziale utile per la sintesi di serotonina, il riso integrale contribuisce ad alleviare le tensioni, bilanciando i livelli di zuccheri nel sangue.

DIETA DEL RIENTRO: COME DISINTOSSICARSI

Nonostante l’attenzione a non eccedere, l’estate ci porta a prediligere alcune abitudini che non sono del tutto salutari per il nostro organismo: i cambiamenti alimentari e i ritmi di vita completamente differenti potrebbero tradursi in un aumento di peso, una sensazione di gonfiore, o, ancora, una ritenzione idrica evidente.


Una dieta depurativa è il modo più naturale e sicuro per liberare il nostro organismo dalle tossine e rimetterlo in sesto! 


Ecco qualche consiglio: 

  • Evitare di digiunare: saltare i pasti non è mai la soluzione giusta! Il nostro corpo ha sempre bisogno di stimoli ed energie per affrontare le sfide di ogni giornata. Anche se ti senti appesantito o gonfio, non rinunciare a un pasto completo, piuttosto scegli con cura che cosa mangiare;
  • Rinunciare alle bevande gassate e zuccherate ed eliminare l’alcool: queste tipologie di bevande non fanno bene al nostro organismo, possono causare gonfiore ma soprattutto contengono una gran quantità di calorie.
  • Abbandonare i cibi ricchi di zuccheri semplici e grassi saturi e cercare di prediligere alimenti freschi e leggeri. Per condire i piatti scegliere solo prodotti di qualità, come un filo di olio extravergine d’oliva.
  • Prediligere cereali integrali, ricchi di fibre, che favoriscono le funzionalità dell’intestino e sono privi di carboidrati raffinati.
  • Prediligere il pesce alla carne, in particolare il pesce azzurro, ricco di Omega3;
  • Bere molta acqua! Anche se il caldo sta calando, l’idratazione rimane uno dei punti più importanti per una sana alimentazione, soprattutto dopo le vacanze. Se sì fa fatica a bere molto durante la giornata, ci sì può aiutare consumando porzioni di frutta e verdura, oppure preparando un’acqua aromatizzata con frutta ed erbe aromatiche, per rendere l’acqua più “appetibile”. Frutta e verdura sono ottimi alleati nel nostro percorso di dieta post vacanze estive. Si tratta di alimenti che per natura favoriscono l’espulsione di tossine dal nostro organismo e hanno dunque funzione depurativa e benefica. 

Non ci resta che applicare queste semplici linee guida generali per recuperare gradualmente il giusto ritmo che ci aiuti a stare bene e ad affrontare il nuovo anno nel migliore dei modi.

Quale condimento prediligere per dare sapori ai cibi?


E’ risaputo che utilizzare sale costantemente nei cibi potrebbe portare a seri problemi soprattutto di tipo cardiovascolare.

La quantità di sale da consumare per buona norma sarebbe di circa 2 grammi al giorno, l’italiano medio ne consuma circa 16-17 grammi al giorno.

Il sale è nascosto in qualsiasi prodotto confezionato che acquistiamo proprio per la sua capacità di esaltare i sapori, a questo sì aggiunge quello che utilizziamo per insaporire le pietanze. Per una questione pratica i prodotti confezionati non possono essere totalmente eliminati, ma sicuramente possiamo limitare il loro consumo come anche l’aggiunta di sale da cucina nelle varie pietanze. 

Di certo chi è abituato a consumare pietanze molto sapide potrebbe notare la differenza però possiamo ovviare al problema utilizzando le spezie che insaporiscono ed arricchiscono le pietanze donando un tocco di freschezza e particolarità. 


Tra quelle che io  preferisco ci sono sicuramente le classiche come origano, rosmarino, erba cipollina, chiodi di garofano e menta ma anche quelle più orientali come curcuma, curry e paprika.

Vediamone insieme le caratteristiche 


Origano: i principali costituenti che conferiscono le sue proprietà aromatiche sono sicuramente gli olii essenziali, ma anche i fenoli come il timolo e il carvacloro.


Rosmarino: è ricchissimo di oli essenziali tra i quali limonene, pinene, conforene, flavonoidi, acidi fenolici, tannini ed acido rosmarinico.


Erba cipollina: appartiene al genere allium e contiene l’allina, una sostanza inodore che per azione dell’enzima allinasi che sì libera con la rottura dei tessuti trasforma l’allina in allicina un composto dal profumo pungente. 


Chiodi di garofano: hanno un sapore particolare, forse unico fra tutte le spezie, forte e pungente, che si deve alla presenza dell’eugenolo, che si trova soprattutto nell’olio essenziale estratto dalla pianta.


Menta: le foglie di menta contengono un fitocomplesso per cui i principali costituenti sono oli essenziali, tannini, flavonoidi, sostanze amare, carotenoidi e acido rosmarinico.

L’olio essenziale di menta è caratterizzato dalla presenza di mentolo e i suoi esteri: mentone, acetato di mentile, mentofurano e altri composti.


Curcuma: è una pianta erbacea perenne rizomatosa che può raggiungere il metro di altezza. La curcuma possiede oli essenziali come turmerone, canfora, cineolo.

Inoltre contiene i curcuminoidi, tra cui la curcumina, altamente pigmentati e per questo utilizzati anche come coloranti. Ha delle ottime proprietà antinfiammatorie inibendo la produzione dei mediatori chimici dell’infiammazione.


Curry: è una miscela di spezie piuttosto variabile, non manca mai la curcuma proprio per la sua azione colorante. La ricetta originale è difficile da reperire. Solitamente tra le spezie presenti ci sono sicuramente il cumino, lo zenzero, la noce moscata, chiodi di garofano, cardamomo, cannella, tamarindo, semi di finocchio e semi di sesamo.


Paprika: deriva dall’essicazione del peperone, per cui le sue proprietà sono da attribuire ad esso. E’ ricca di carotenoidi come luteina e zeaxantina che promuovono la salute degli occhi, oltre ad avere proprietà antinfiammatorie e antiossidanti.


In definitiva, le spezie oltre ad avere tanti composti benefici, importanti antiossidanti e antinfiammatori conferiscono un tocco in più alle pietanze rendendole gustose e meno bisognose di sale. Iniziate a consumarle e vi assicuro che man mano le prediligerete e vi abituerete ad utilizzare meno sale.

Provare per credere!!!

PRODOTTI SURGELATI: ECCO PERCHè SONO UN’ ALTERNATIVA SICURA

I surgelati sono pratici, veloci da preparare, perfetti come salva-cena quando hai la dispensa vuota o poca voglia di cucinare. E, dal punto di vista nutrizionale, non hanno nulla da invidiare ai prodotti freschi, a patto di comprarli, conservarli e consumarli nel modo giusto.

Il freddo può avere molti aspetti sgradevoli, ma ha un grande pregio: è l’unico conservante sicuro e del tutto naturale del quale possiamo disporre. Se applicato correttamente al settore alimentare, permette di avere sempre a disposizione materie prime, cibi, piatti pronti e ingredienti vari da utilizzare insieme o separatamente per preparare le ricette più adatte alle singole esigenze. Per questo, se vengono adoperati in modo corretto, i surgelati possono essere un valido alleato anche per chi vuole seguire un’alimentazione sana e attenta al contenuto calorico, senza cadere nella monotonia o nella ripetitività. Anche perché, tra i cibi che più di altri sono adatti alla surgelazione rientrano quelli di origine vegetale e il pesce, cibi entrambi “amici” della linea.


Spesso ci si chiede: “Ma questi alimenti sono sicuri?”


Partiamo con qualche precisazione, congelare e surgelare sono due termini spesso confusi tra loro. Dobbiamo innanzitutto dire che questi due processi sono piuttosto diversi e diverso è anche il risultato finale. Vediamo insieme in cosa si distinguono.

La differenza tra congelato e surgelato è caratterizzata prevalentemente dalla temperatura e dal tempo di lavorazione. La surgelazione è un processo che può avvenire solo a livello industriale e che permette di ottenere prodotti le cui caratteristiche nutrizionali restano invariate, sottoponendo l’alimento a temperature inferiori ai -18°C che portano alla formazione di micro-cristalli di acqua che generano delle lesioni irrilevanti alle cellule dell’alimento, questi non danneggiano la struttura biologica del prodotto. Le proprietà organolettiche e nutrizionali (proteine, vitamine, carboidrati, ecc.), così come il sapore dei cibi, restano inalterati rispetto al prodotto originale. I prodotti surgelati sono quelli che si trovano al supermercato. 

Il processo di congelamento è un processo più lento rispetto alla surgelazione: un prodotto congela se sottoposto a temperature comprese tra gli 0°C e i -15°C, con la formazione di cristalli di ghiaccio più grandi che vanno a rompere le cellule dell’alimento così da perdere i nutrienti. Si parla di cibi congelati per i piatti fatti in casa. Sebbene sia un metodo efficace per prolungare la conservazione dei cibi, la congelazione non permette di bloccare al 100% l’attività degli enzimi, con conseguente deterioramento nel tempo della qualità originaria del prodotto. 


Il "surgelamento" è una procedura che inibisce lo sviluppo di batteri, sviluppo che riprende non appena il prodotto inizia a scongelarsi. Per questo, dal momento della surgelazione la catena del freddo non deve mai interrompersi: il prodotto, deve restare alla stessa temperatura nei magazzini, nei depositi, nei furgoni per il trasporto e nei punti vendita.

Quando, infatti, il cibo surgelato subisce sbalzi termici prolungati, i cristalli di ghiaccio al suo interno iniziano a sciogliersi e la carica batterica, che era stata solo temporaneamente bloccata, ricomincia a svilupparsi.

Questo è il motivo per cui la temperatura di conservazione dei prodotti surgelati deve necessariamente restare costante e per cui un prodotto scongelato va cucinato e consumato prima possibile. Ed è anche la ragione per cui, una volta scongelato, non va rimesso nel freezer.


Surgelare presenta qualche vantaggio in più anche dal punto di vista della cottura, il prodotto surgelato consente la cottura direttamente ad alte temperature, mentre i prodotti congelati vanno prima fatti scongelare gradualmente facendo attenzione che l’acqua di scongelamento non venga a contatto con gli alimenti.


Spesso si crede che i surgelati abbiano un valore nutrizionale inferiore ai prodotti freschi, ma non è così.

Nel caso dei cibi freschi, come frutta e verdura, il contenuto nutrizionale comincia a diminuire dal primo minuto dopo la raccolta, per effetto di aria, luce e calore. Quando, invece, un alimento viene raffreddato molto rapidamente, fino a raggiungere temperature inferiori a -18 °C, ogni processo di deterioramento viene praticamente bloccato: questo significa che sapore, aroma e proprietà nutritive restano inalterate.

Oggi i vegetali vengono surgelati appena raccolti e seguono una catena del freddo perfettamente organizzata.

Per questo, un cibo surgelato non solo non è nutrizionalmente peggiore di uno fresco ma, spesso, ha un valore nutrizionale superiore a quello di un ortaggio fresco, specie se si tratta di un prodotto che raggiunge i negozi giorni dopo la raccolta o che rimane per ore sui banchi di un mercato, a temperatura ambiente o esposto al sole.


Vediamo più da vicino cosa sapere per la scelta degli alimenti:

  • Pesce: i pesci molto grassi, quali sgombro e salmone, possono essere conservati per un massimo di 4/6 mesi. Questo perché gli omega 3 di cui sono ricchi tendono a irrancidirsi, processo che nemmeno il surgelamento riesce a impedire. A questo proposito, meglio optare per i filetti puliti e senza pelle, poiché la pellicola di ghiaccio che ne ricopre la superficie riesce a ritardare l’irrancidimento consentendo tempi di conservazione più lunghi. In via generale il pesce si presta molto di più degli altri alimenti alla surgelazione mantenendo pressoché inalterato il proprio valore nutrizionale. I pesci piatti tendono a conservarsi meglio, poiché magri e con pelle molto doppia, questi, infatti, mantengono inalterato il valore nutrizionale. Il pesce azzurro, diversamente, a causa della pelle poco spessa, si conserva meno e tende ad alterare un po’ il valore nutrizionale. Anche molluschi e crostacei si adattano bene alla surgelazione, sia perché sono magri sia perché il freddo contrasta molto bene eventuali batteri. Proprio perché molto a rischio tali alimenti spesso vengono precotti prima di essere sottoposti a surgelamento, per abbassare l’eventuale carica batterica.

  • Legumi e carne: anche carni e legumi si prestano bene alla surgelazione, tuttavia, per la carne sussiste lo stesso problema del pesce legato ai grassi in essa contenuti. E’ sempre meglio scegliere carni più magre, dunque, per poterle conservare più a lungo. E’ meglio sempre tagliare a pezzetti le carni scelte e separarli bene fra di loro di modo che il freddo riesca a raggiungere facilmente l’interno dell’alimento. Nel caso di carni a fette, meglio non superare i 2/3 cm di spessore.

  • Verdure: le verdure sono un altro alimento ottimo per la surgelazione, anzi, il prodotto surgelato è addirittura da considerarsi più nutriente di quello fresco. Questo poiché passa subito dalla coltura al processo di surgelazione, mentre quello fresco, prima di essere consumato, passa un bel po’ di tempo fra banchi di frutta e frigorifero disperdendo alcuni dei suoi nutrienti. La regola è sempre la stessa, piccole porzioni, sempre per permettere al freddo di raggiungere le parti più interne dell’alimento.

  • Cereali e frutta: cereali e loro derivati pure si prestano molto bene al surgelamento, conservano intatti gran parte del proprio potere nutritivo, ma in questa categoria sono decisamente da preferire i prodotti freschi.
     
  • La frutta, infine, è l’alimento che meno si presta ad essere surgelato poiché va facilmente incontro all’ossidazione, a meno che non si tratti di frutti molto piccoli.


Ci sono dei prodotti che meritano di essere mangiati freschi a cui è davvero impossibile rinunciare, altri invece è bene che vengano acquistati surgelati se non si ha idea di consumarli in brevissimo tempo altrimenti si rischia non solo un grande spreco di cibo ma anche la probabilità di ammalarsi mangiando un prodotto avariato.


Fidatevi dei prodotti surgelati ma non rinunciate mai ai prodotti freschi!

PERCHE’ SÌ FESTEGGIA FERRAGOSTO?

Ogni anno, il 15 agosto, sì festeggia Ferragosto. Il termine deriva dall’antico Feriae Augusti, una festività che sì celebrava nell'antica Roma, in onore di Augusto, il 1° agosto, anche se i giorni di riposo si estendevano per buona parte del mese. In questa occasione sì festeggiava la fine del raccolto e dei lavori agricoli dedicati a Conso, Dio della terra e fertilità, e l’intero giorno era dedicato a riposo, divertimento e speciali banchetti.

La festa del 15 fu istituita solo più tardi, quando Ferragosto venne assimilato dalla Chiesa Cattolica che la dedicò all’Assunzione di Maria. Essa è una festa tipicamente italiana, in occasione della quale non mancano le funzioni religiose volte a celebrare l’aspetto spirituale di tale festa, ma è anche una buona occasione per trascorrere una bella giornata estiva in compagnia di parenti e amici, al mare o in montagna. 

Caratteristiche sono le tavole super imbandite sulle quali risaltano piatti profumati, abbondanti e deliziosi.

Se questo giorno vi spaventa in termini nutrizionali, niente paura! E’ infatti possibile godersi il pranzo o la cena di questo giorno in tranquillità, senza rinunciare al relax e al benessere.

Seguire queste poche “regole” potrebbe essere d’aiuto:

  • Non arrivare affamati: se ci aspetta un pranzo ricco, prediligiamo una buona e nutriente colazione, così da arrivare a pranzo appagati e non affamati!
    Se invece è una cena ad attenderci, allora potremmo optare per un pranzo leggero, così da goderci a pieno la serata.
  • Ridurre le porzioni! Se i pasti sono variegati e ricchi, è bene diminuire le quantità nel piatto, così da poter assaggiare tutto!
  • Limitare l’uso di alcool sarebbe l’ideale! Magari, scegliere bevande fresche a base di frutta.


La scelta degli alimenti è sempre importante: prediligere alimenti sani per la preparazione di pasti, è semplicissimo! Si possono comporre aperitivi e antipasti a base di verdure e frutta secca, piatti unici e completi con carboidrati, proteine e grassi, e concludere con della frutta fresca, potrebbe essere un’idea! Se la sana alimentazione diventa uno stile di vita, è facile godersi un giorno libero in relax senza sensi di colpa!

AGOSTO DIETA ADDIO?

Il mese d’eccellenza per le vacanze è, tradizionalmente, Agosto. 


Ma siamo davvero pronti a mettere da parte tutti i sacrifici fatti nel corso dell’anno, abbandonare la dieta sana ed equilibrata per un intero mese dopo le mille attenzioni avute nel dire no alle lusinghe delle tentazioni a tavola?


A volte le vacanze possono portarci a modificare radicalmente le nostre abitudini a tavola e così, anche le persone abituate a consumare cibi freschi e altamente digeribili possono essere tentate ad approfittare con troppa frequenza di cibi pronti, precucinati o cibi in scatola o, semplicemente, a non variare i tipi di alimenti, ricadendo in una certa monotonia a tavola, con maggiore rischio di incorrere in carenze di nutrienti essenziali per il nostro star bene.


Come sempre la virtù sta nel mezzo! Abbandoniamo dunque decisioni estreme e sbagliate e quindi l’idea di rinunciare completamente al piacere del cibo goloso in vacanza o, al contrario, rimandare la dieta direttamente a settembre abbuffandosi nell’attesa.


Controllare il peso senza eccessive rinunce è possibile!


Sicuramente seguire la stagionalità è uno degli strumenti più efficaci per avere un corpo sano e in forma, anche ad Agosto. Ma come consumarli? 


Le migliori alleate nelle calde giornate estive sono sicuramente le insalatone fresche e leggere, ideali per non appesantirsi con il caldo, da quelle più semplici, a base di lattuga, zucchine e carote, a quelle di pasta o riso integrali, ovviamente in accompagnamento a del pesce fresco, un buon formaggio light o del pollo grigliato. E perchè non aggiungere della frutta secca (mandorle, noci, nocciole ecc), ricca di grassi “buoni”, minerali e fibre.


Ottime anche le grigliate che garantiscono gusto e leggerezza, ovviamente in accompagnamento ad un’abbondante porzione di verdure di stagione.


Per gli spuntini conviene sicuramente prediligere frutta e verdura di stagione, come cocomero, melone o cetrioli: non solo consentono di non arrivare al pasto successivo affamati, ma contenendo un’alta percentuale di acqua sono ottimi anche per idratarsi e depurarsi dalle tossine in eccesso. 


Per quanto riguarda gli aperitivi, la soluzione può essere optare per un pinzimonio di verdure, bruschette con pane integrale e avocado o pezzetti di grana con qualche fettina di bresaola o di altri affettati sgrassati. Se sono disponibili arachidi, pistacchi e simili, meglio evitare la versione salata e controllarsi per non esagerare nelle quantità.


Il consiglio è dunque quello di tener conto di queste linee guida ma non trascurare l’aspetto più importante: rilassarsi! Allontanare qualsiasi pensiero negativo e vivere assolutamente con serenità i momenti che verranno. Godersi a pieno le meritate vacanze, senza perdere di vista l’obiettivo!

Bambini: più tv e cibo spazzatura dopo la fine della scuola. Con le vacanze aumentano i comportamenti a rischio obesità

La fine delle attività scolastiche, e non, porta con sé un incremento inevitabile dei comportamenti a rischio per la salute dei bambini. Difatti, sedentarietà, maggiore esposizione a tv/videogiochi/tablet/cellulari, scarsa attività fisica e scorrette abitudini alimentari sono tra i comportamenti più diffusi nella quotidianità dei bambini al termine della scuola e rappresentano i principali fattori di rischio, modificabili, associati a eccesso di peso e obesità. Inoltre, è bene ricordare che lo stile di vita adottato nell’età evolutiva tende a caratterizzare i comportamenti individuali anche nelle età successive e a favorire così lo sviluppo di gravi patologie quali: malattie cardiovascolari e cerebrovascolari (come ictus), diabete di tipo 2, ipertensione e altre.  

E’ necessario quindi intervenire nei bambini, in età pediatrica, al fine di prevenire lo sviluppo di malattie in età adulta!

Come? Ecco alcune indicazioni per la promozione di uno stile di vita sano:

Non superare le 2 ore al giorno davanti lo schermo: l’azione di guardare la TV, giocare ai videogiochi, stare davanti al pc, è spesso accompagnata dall’abitudine di sgranocchiare snack e dolci, quindi, riducendo tale attività, riduciamo la possibilità che vengano assunti cibi spazzatura.


Svolgere attività fisica per almeno 1 ora al giorno: che sia una passeggiata, un giro in bici o del tempo trascorso giocando all’aria aperta con gli amici, è necessario mettersi in movimento; fa bene alla salute fisica e psichica del bambino.


Sonno: per un bambino è fondamentale dormire almeno 9 ore a notte, in quanto dormire bene aiuta ad affrontare meglio la giornata.


Corrette abitudini alimentari: è importante fare la prima colazione tutti i giorni perché è uno dei pasti principali e permette di iniziare la giornata con energia. Sarebbe ideale il consumo di una tazza di latte o yogurt, con 3 o 4 biscotti, o cereali, e un frutto. E’ consigliato fare sempre uno spuntino a metà mattina e nel pomeriggio scegliendo preferibilmente un frutto, o uno yogurt, o ,perchè no, un gelato preparato in casa. E’ importante mangiare la frutta e la verdura tutti i giorni, preferendo sempre quella di stagione e di colore diverso per coprire tutti i fabbisogni dell’organismo; rappresentano una fonte importantissima di fibra, β-carotene, vitamina C, e di molti minerali. E’ bene mangiare legumi 2-3 volte alla settimana, in quanto sono una buona fonte di proteine vegetali, fibra alimentare, vitamina C, vitamine del gruppo B (B1, B2 e niacina) e di minerali come calcio, ferro e zinco.

Questi piccoli interventi, precoci e continui, sono importanti perchè le sane e buone abitudini acquisite in gioventù possono continuare nell’età adulta. Per rendere più efficaci tutti questi interventi educativi, è indispensabile però coinvolgere tutta la famiglia! Quindi mamma, papà, sosteniamo i nostri piccoli durante questa lunga pausa estiva!